La prima tappa del Tour del Monte Bianco, battesimo per chi da Courmayeur affronta “la boucle”, si snoda lungo le pendici del Mont de la Saxe dove un facile e pressoché pianeggiante sentiero (con la sola pur notevole eccezione della prima parte, fino al Rifugio Bertone) può essere percorso agevolmente con lo sguardo perennemente volto alla grande parete di roccia e ghiaccio al di là della Val Ferret. Baite in rovina raccontano storie di altri tempi; all’inizio dell’estate i rododendri colorano di rosso i pendii; durante l’autunno i larici aggiungono macchie di giallo e oro. La tappa è una delizia dall’inizio alla fine.
Fino al 2006 il TMB, per raggiungere il rifugio Bonatti, seguiva la cresta del Mont de la Saxe, riconosciuta da molti come il miglior punto di osservazione dal quale ammirare il versante meridionale del massiccio del Monte Bianco. Il pegno che però gli escursionisti dovevano pagare per godere di tale vista era un intenso sforzo fisico, dal momento che per raggiungere la cresta dovevano affrontare una ripida e stancante salita di più di 1.200 metri da Courmayeur. Rimane una delle due varianti della tappa, insieme a quella che percorre la Val Sapin, sul lato meridionale del Mont de la Saxe, con la quale si ricongiunge alla sella omonima. Alternativa per chi, per questioni di tempo, è costretto a saltare alcune tappe, è percorrere in autobus la Val Ferret fino ad Arnouva, da cui si può raggiungere il Rifugio Bonatti: questa soluzione negherà purtroppo la possibilità di apprezzare uno fra i sentieri-balcone più belli di tutto il giro.
L’itinerario inizia nella piazza della chiesa di Courmayeur (1226mt) e si insinua, fra la chiesa stessa e la casa delle guide, nella stretta via che presto diventa Strada del Villair. Si rimane sulla strada che, in salita, conduce fuori da Courmayeur attraverso giardini ed edifici fino al limite superiore di Villair (1327mt), dove da asfaltata diventa sterrata; la si continua a percorrere fino a un bivio ben segnalato e, tenendo la sinistra, si attraversa il ponte sul torrente. Poco dopo, sulla sinistra, un sentiero fra gli alberi permette di tagliare alcuni tornanti della strada, alla quale in breve si ricongiunge. Si gira a destra e dopo pochi passi si prende a sinistra il sentiero, segnalato TMB, con indicazioni per il Rifugio Bertone (1460mt, 1h).
Lasciata la strada, salendo fra gli alberi e attraversando rari spazi aperti, il sentiero, ben tracciato, presenta tratti molto ripidi e vari tornanti, ma preso ad un passo tranquillo e senza fretta può risultare comunque piacevole. Dal bivio sulla strada, in circa 1 ora e 1/4 si raggiunge l’abitato di Le Pré, appena sopra il limite di vegetazione, dominato dal Rifugio Bertone (1989tm, 2h 15m). Subito prima di arrivare al rifugio si può godere di una meravigliosa vista del Monte Bianco, dell’Aguille Noire e, 700 metri più in basso, di Courmayeur. Per chi ha iniziato il tour da Courmayeur, e non ha potuto evitare una partenza nel pomeriggio, può considerare di passare la notte al rifugio e raggiungere, comunque agevolemente, il Rifugio Elena il giorno successivo in circa 5 ore e 30 minuti. Da questo punto il sentiero procede con poche variazioni altimetriche fino al Rifugio Bonatti.
Seguendo il sentiero a destra del rifugio si raggiunge una tavola panoramica (2030mt) presso la quale il sentiero si divide: a sinistra procede per la Val Ferret lungo il nuovo percorso del Tour del Monte Bianco, a destra, invece, si inerpica verso la cresta del Mont de la Saxe. Prendendo il bivio a destra, il sentiero percorre il versante del Mont de la Saxe che dà sulla Val Ferret, donando magnifiche vedute verso il Col de la Seigne, con l’Aguille Noire e le Grandes Jorasses a far da quinta, e verso il Monte Bianco con i suoi ghiacciai e le sue pareti rocciose. Il sentiero si insinua ora fra boschetti di ginepri e di larici e cespugli di mirtilli, poi attraversa prati offrendo sempre viste impagabili ad ogni passo: quando si biforca a monte delle rovine dell’Alpe Lechey (1938mt) si prosegue mantenendosi sul sentiero principale attraverso alcuni pascoli e in 30 minuti si arriva alle stalle dell’Alpe Léche (1929mt). Il percorso ora guadagna quota e quindi continua nuovamente a mezza costa.
Entrati nel Vallon d’Armina,si scende verso il torrente: se si è scelto di pernottare in tenda, anche al di fuori dei campeggi attrezzati, un buon posto tappa per passare la notte lo si trova risalendo per un breve tratto il corso d’acqua. Si supera il torrente grazie a un ponticello, quindi si scende verso le baite dell’Alpe Arminaz (2033mt, 2h / 4h 15m)) dove il sentiero piega improvvisamente a destra e si congiunge ad un altro sentiero. Il TMB prosegue invece sulla sinistra, aggirando con una leggera discesa una collinetta e passando in mezzo ad un bosco di larici, prima di raggiungere l’Alpe Sécheron. Si passa a monte delle baite e si prosegue fino a giungere ad un altro bivio (l’ultimo della tappa) in circa 20 minuti. Si prende il sentiero e destra e si sale il ripido pendio per raggiungere il Rifugio Bonatti (2025mt, 45m / 5h).
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