La lunghezza totale del giro del Monte Bianco si aggira intorno ai 170 chilometri (la distanza è variabile perché sono previste alcune varianti) mentre il dislivello è all’incirca di diecimila metri complessivi per tutte le tappe. Il punto più alto toccato, ad un’altitudine di 2.665 metri sul livello del mare, si trova alla Fénètre d’Arpette, in territorio elvetico.
Le località più importanti che vengono attraversate dal Tour del Monte Bianco sono Courmayeur in Italia, Champex in Svizzera e Chamonix in Francia. L’ordine con cui si incontrano questi e gli altri paesi lungo i sentieri dipende naturalmente dal punto di partenza e dal fatto che il giro venga percorso in senso orario o antiorario: non c’è infatti alcuna regola a riguardo, anche se il senso di marcia considerato più comune è quello antiorario, che è poi quello descritto da tutte le guide. Il punto di partenza, invece, è solitamente Courmayeur per chi arriva dall’Italia o dal sud Europa, e Chamonix, o la vicina Les Houches, per chi proviene da nord.
In questo sito il TMB è diviso in 12 tappe, con inizio a Courmayeur e direzione antioraria, benché vengano date le informazioni necessarie ad una pianificazione personalizzata. Alcune tappe possono essere accorpate, con il rischio però di rendere la giornata sui sentieri troppo lunga e faticosa.
Prendersi di tanto in tanto un giorno di riposo per esplorare i dintorni oppure rilassarsi, permette di riprendersi dalla fatica e godere maggiormente dell’esperienza.
Lasciata alle spalle Courmayeur, il tour percorre per tutta la sua lunghezza la Val Ferret italiana. Dominata inizialmente dalla parete ghiacciata del Brenva e successivamente dalle Grandes Jorasses, è ricca di pascoli e boschi di larici. Percorsa d’inverno da piste di sci di fondo, la valle è più dolce e meno selvaggia della Val Vény, che si vede in lontananza e si percorrerà a chiusura del trekking, chiudendo l’anello.
Superato il cippo di confine al Col du Grand Ferret, si perde di vista il Monte Bianco e si percorre la Val Ferret svizzera, lungo un piacevole sentiero fra chalet tipici, boschi e paesaggi bucolici. Un piccolo strappo porta al bel lago di Champex su cui si affaccia la cittadina omonima, alle pendici del gruppo del Grand Combin. La faticosa salita alla Fenêtre d’Arpette conduce alla poco conosciuta Vallée du Trient, dominata dal bel ghiacciaio sfiorato dal sentiero.
Superato il Col de Balme, ci si affaccia sulla Valle dell’Arve, in Francia, chiusa a sud dal massiccio. L’andamento pressoché rettilineo permette allo sguardo di chi sta percorrendo il giro del Monte Bianco di spaziare per chilometri.
I boschi, i paesi nel fondovalle, ma soprattutto i ghiacciai caratterizzano la valle di Chamonix che, vivace e cosmopolita, accoglie sportivi e turisti da tutto il mondo.
Da Les Houches il sentiero prosegue, superando il Col de Voza e il pianoro del Miage, fino alla Vallée de Montjoie e Les Contamines. Ai piedi del severo versante occidentale del Monte Bianco, grazie al centro termale di St. Gervais-les-Bains è stata una delle prime valli interessata dal turismo.
Seguendo il tracciato della strada romana che valica il Col de la Forclaz e il Col de la Croix du Bonhomme, una ripida discesa porta a Les Chapieux. La cittadina, minuscolo capoluogo della Vallèe des Glaciers, è decisamente poco turistica e dall’atmosfera ancora rurale.
Il passaggio del Col de la Seigne riporta gli escursionisti in Italia, in Val Vény. Aspra all’inizio, la valle si apre nella conca di Plan Vény prima di stringersi nuovamente nella forra finale ai piedi del ghiacciaio della Brenva. Si riguadagna quindi quota lungo il sentiero-balcone che si affaccia sul massiccio. Incontrati gli impianti di risalita che dominano Courmayeur, si raggiunge il punto di partenza percorrendo una comoda discesa.